Il Giardino Botanico Appenninico di Campo Felice

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 Il futuro del giardino botanico

 di Soldati Rossano, responsabile tecnico-scientifico 

Purtroppo devo constatare che  il valore del Giardino Botanico e dell’ambiente  è in gran parte solo virtuale. Esso  è legato ai rivoli della burocrazia. Gran parte dei finanziamenti si esaurisce strada facendo ed alle piante resta poco. Quasi tutti gli anni si ripete la minaccia di restare senza fondi. Ma queste povere piante interessano veramente a qualcuno? Spesso mi  viene da pensare che senza finanziamenti, si lavora meglio e si risparmia.

A parte le considerazioni personali, i finanziamenti fin qui ricevuti sono stati utilizzati bene. Abbiamo mappato ed informatizzato in maniera completa  il territorio molto esteso di Lucoli e collaboriamo con ottimi centri di ricerca e con altri giardini botanici  con i quali abbiamo stilato dei protocolli di intesa per lo scambio di materiali ed informazioni. Il nostro lavoro continua e si vede.

Detto in maniera molto semplice e riduttiva, la costruzione del Giardino è stata molto faticosa come impegno di tempo e come risorse economiche in gran parte personali.La parte visiva, quella strutturale, è solo la punta dell’iceberg. Dietro c’è tanto lavoro per la ricerca, per l’allestimento dell’Index seminum, per  la preparazione dell’erbario, per la parte burocratica, per la manutenzione e per il coordinamento generale. Ma non è questo che preoccupa. Il problema vero è  nella divisione dei ruoli, nelle competenze, nella lentezza burocratica, nella sensazione che l’importanza dell’ambiente non sia istituzionale ma solo un capriccio, una cosa privata che come tale va risolta.

Devo anche constatare che il Giardino Botanico non ha un ruolo istituzionale. Essendo riconosciuto ufficialmente per gli scopi che si prefigge, potrebbe e dovrebbe essere interpellato anche per pareri di impatto ambientale sul territorio e per tutto quello che riguarda l’ambiente; ma questo non è mai avvenuto. L’esistenza del Giardino Botanico  è aleatoria. E non posso certo dimenticare che Il nostro Giardino Botanico, successivamente alla nascita, è stato sommerso da ogni  genere di  scempi  ambientali  per i quali nessuno si è mai chiesto se fosse compatibile la convivenza .

Tutto l’altipiano di Campo Felice, pezzo per pezzo, viene demolito anno dopo anno. Sinceramente penso che sia arrivato il momento di dire basta. Se non ci sarà una inversione di tendenza a breve, il Giardino Botanico Appenninico di Campo Felice  verrà abbandonato.